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MOLLY BLOOM

Penelope infedele

musical per attrice sola e uomo che dorme

di Mario Borciani e Anna Zapparoli

tratto dall’ultimo capitolo dell’Ulisse di James Joyce

pianoforte e tastiere Mario Borciani

alla batteria Carlo Battisti

clarinetto Beniamino Borciani

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Un’immersione nell’anima di Molly Bloom, la penelope – certamente infedele questa – dell’Ulisse di Joyce. Un 8 sdraiato è ∞, l’infinito, ma è anche la forma di una donna sdraiata, dice Joyce. Ebbene nei folgoranti otto paragrafi senza punteggiatura – il famoso stream of consciousness – Molly, a letto, nel dormiveglia, dipana pensieri sconnessi, brandelli di vecchie melodie, ricordi, amori e lampi di metafisica chiaroveggenza, fino a pronunciare, nell’ultima parola dell’intero romanzo, il SÌ assoluto, il sì a tutto, il sì alla vita: il SÌ più famoso della letteratura novecentesca.

Come avrà fatto un uomo a capire così tanto dell’anima di una donna? È un grande, bellissimo mistero.

A cento anni dalla sua pubblicazione, un testo ancora scandaloso di alta poesia e inaspettato umorismo.

Lo spettacolo della Dual Band, scritto nel 1999 per il Teatro Filodrammatici di Milano, ha avuto una vita avventurosa: è stato a Roma, Londra, Edimburgo, e ora è felice di rivedere la luce nel Cielo sotto Milano.

 

Attenzione: alta poesia, temi scabrosi, linguaggio a tratti osceno, che potrebbe urtare la sensibilità di alcune persone. Consigliato dai 16 anni.

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